Proprietà dello Zenzero
Nome Scientifico
Zingiber officinale
Famiglia
Zingiberaceae
Origine
India
Parti Utilizzate
Droga costituita dai rizomi decorticati (freschi o essiccati)
Costituenti chimici
- Olio essenziale(sesquiterpeni quali bisabolene e zingiberene, oli fissi, alcoli, gingerolo, canfene, cineolo)
Zenzero In Erboristeria: Proprietà Dello Zenzero
Lo zenzero è impiegato in gastronomia con frequenza, ma è usato anche come eupeptico, stomachico e carminativo nella cura di flatulenze e coliche, e nel trattamento dei sintomi da astinenza da droghe. Inoltre, è in grado di stimolare i normali movimenti peristaltici dello stomaco e dell’intestino, fungendo così daprocinetico ed esplicando anche un effetto antinausea ed antivomito.
Attività biologica
I gingeroli e i prodotti che si generano in seguito alla loro disidratazione – ossia gli shogaoli – costituiscono i principi attivi caratteristici che si trovano all’interno dei rizomi dello zenzero.
L’utilizzo dello zenzero in ambito fitoterapico è stato approvato per il trattamento di nausea e vomito (soprattutto se associati al mal di movimento) e per contrastare la cattiva digestione.
Le attività antiemetiche e favorenti la digestione tipiche dello zenzero sono attribuibili ai gingeroli e agli shogaoli in esso contenuti. Infatti, questi principi attivi sono in grado di aumentare la produzione di saliva, bile e succhi gastrici, di incrementare la peristalsi intestinale (effetto procinetico) e di sopprimere le contrazioni gastriche.
Tuttavia, a differenza dei tradizionali farmaci antiemetici, i gingeroli e gli shogaoli non agiscono a livello del sistema nervoso centrale, bensì direttamente a livello gastrointestinale.
Nonostante le applicazioni ufficialmente approvate riguardino solamente il trattamento dei suddetti disturbi, numerosi studi hanno messo in evidenza ulteriori proprietà dello zenzero.
Fra queste, ricordiamo:
- La potenziale attività antinfiammatoriache questa pianta pare esercitare attraverso l’inibizione degli enzimi ciclossigenasi e 5-lipossigenasi, con conseguente riduzione della sintesi di prostaglandine e leucotrieni (i mediatori chimici che stanno alla base dei processi infiammatori);
- La potenziale attività antitromboticadello zenzero da attribuirsi alla sua capacità di ridurre la produzione di trombossano A2, quindi, d’inibire l’aggregazione piastrinica.
Zenzero contro nausea e vomito
Come accennato, grazie alle attività antinausea ed antiemetiche svolte dai gingeroli e dagli shogaoli contenuti nello zenzero, questa pianta può essere utilizzata per il trattamento della nausea e del vomito, in particolare modo, quelli indotti dal mal di movimento.
Generalmente, per contrastare la nausea e il vomito, si consiglia di assumere 0,5-2 g di polvere di zenzero (solitamente contenuta all’interno di capsule).
Per prevenire i sintomi del mal di movimento, invece, si consiglia di assumere 1 grammo di polvere di zenzero almeno 30 minuti prima di iniziare il viaggio. Se i sintomi persistono durante il viaggio, allora si consiglia di assumere 0,5-1 g di polvere di zenzero ogni quattro ore.
Zenzero contro la dispepsia
Lo zenzero può essere impiegato anche per contrastare la dispepsia, ossia la cattiva digestione, grazie alle attività svolte dai gingeroli in esso contenuti. Infatti, come accennato, questi principi attivi favoriscono la produzione di succhi gastrici e la peristalsi intestinale.
Per il trattamento della dispepsia, solitamente, si consiglia l’assunzione di 2-4 grammi di polvere di zenzero (solitamente contenuta all’interno di capsule).
N.B.: quando lo zenzero viene utilizzato per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (gingeroli), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di zenzero, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di gingeroli contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall’azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente zenzero, è buona regola rivolgersi preventivamente al proprio medico.
Zenzero nella medicina popolare e in omeopatia
Lo zenzero viene utilizzato per il trattamento di diversi disturbi nella medicina popolare. In particolare, è impiegato come rimedio espettorante, carminativoe astringente.
Nella medicina cinese e nella medicina indiana, invece – oltre che come antiemetico – lo zenzero è utilizzato per contrastare, rispettivamente, il raffreddore e il fiato corto e l’anoressia e le faringiti.
In campo omeopatico, invece, lo zenzero trova impiego come rimedio contro l’emicrania, la diarrea e alcuni disturbi del tratto respiratorio.
N.B.: le applicazioni dello zenzero per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.
Effetti collaterali
In seguito all’eccessivo uso di zenzero (dosi superiori ai 5-6 grammi al giorno) possono comparire fenomeni irritativi gastroduodenali come flatulenza, diarrea, dolore e bruciore gastrico. In alcuni casi, possono anche svilupparsi ulcere gastriche.
In caso di sovradosaggio da zenzero, invece, possono insorgere sintomi molto più gravi, quali aritmie cardiache e depressione del sistema nervoso centrale.
Inoltre, lo zenzero può anche provocare reazioni allergiche in individui sensibili che si manifestano, generalmente, sotto forma di dermatiti.
Controindicazioni
Evitare l’assunzione in caso di colelitiasi, in individui che presentano fattori di rischio per lo sviluppo di episodi emorragici, in gravidanza (presenza di sostanze ad attività mutagena ed abortiva) o in caso d’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Interazioni Farmacologiche
- aumento dell’attività di anticoagulanti orali e FANS;
- farmaci antidiabetici;
- farmaci bloccanti dei canali del calcio.